MATERIALE DI STUDIO



Capire il nuovo, governare il cambiamento: verso un progetto di residenzialità solidale per il nuovo millennio.


PROGETTO ARNIA


ABITARE RESIDENZE NON INVASIVE AUTONOMIZZANTI



Materiale di studio e di riflessione teorica a cura di Marina CONTI




INDICE


Introduzione

Le nuove emergenze socio-abitative

Focus sugli  anziani

  1. Orientamenti del welfare

  2. Il Progetto di Villaggio Orizzontale e Verticale nel percorso A.R.N.I.A.

1° - l’inserimento della famiglia tutor o del tutor singolo con funzioni di custode sociale

2° - la struttura architettonica

3° - la domotica

4° - il design

5° - l’integrazione con il contesto urbano

Conclusioni



5°) L’integrazione con il contesto urbano

Il Progetto del Villaggio Orizzontale e Verticale attraverso il percorso ARNIA si propone di fungere da polo attrattore della cittadinanza, garantendo in questo modo una vita comunitaria e salvaguardando la coesione sociale. Il Progetto ritiene vitale implementare relazioni tra interno ed esterno dell’edificio, connessioni fisiche e visuali tra abitazione e spazio pubblico, capaci di generare spazi collettivi di uso pubblico o di ospitarne altri dedicati ad altro tipo di attività oltre quella residenziale.


Col fine di consentire la massima integrazione, è necessario considerare il contesto urbano nel quale l’edificio si trova; tra i fattori che incidono maggiormente sulla concezione della qualità di vita, in particolare per gli anziani, vi sono sicuramente quelli relativi alla comunità in cui vive e con cui interagisce quotidianamente, oltre che l’abitazione in se stessa. 

Il quartiere, quindi, svolge un ruolo fondamentale in quanto rappresenta la scala territoriale di riferimento per gli inquilini.

Praticamente l’80% delle persone con un’età maggiore di 65 anni che alloggia in una casa indipendente dichiara che, nel caso di dover cambiare residenza per migliorare le proprie condizioni abitative, sceglierebbe il nuovo domicilio nel quartiere in cui ha vissuto negli ultimi anni. Vi è dunque soprattutto nella popolazione anziana, una scarsa disponibilità alla mobilità abitativa.

Anche in questo caso la tendenza è ormai quella di cercare di mantenere le persone nel proprio habitat garantendo una nuova sistemazione non lontana da quella originaria in modo da non sradicare dal contesto di relazioni e abitudini che consentono di muoversi a proprio agio e in sicurezza. 

Le necessità in questo caso a cui dare priorità sono:

  1. garantire  la massima indipendenza possibile e fomentare la sensazione di appartenenza ad una comunità;

  2. mantenere, per quanto possibile, il collegamento fisico, sociale e psicologico instaurato nella propria vita dall’inquilino, al momento di effettuare dei trasferimenti verso altre zone per accedere ad alloggi di dimensioni inferiori e dotati dei confort necessari;

  3. garantire una adeguata prossimità ai servizi pubblici, agli esercizi commerciali e alle zone verdi, ai collegamenti di trasporto e altri servizi;

  4. assicurare un elevato livello di sicurezza personale, dislocando gli edifici in quartieri adeguatamente controllati.

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